Il caffè è una bevanda stimolante, che si ottiene dalla macinazione dei semi che si ottengono da alcune specie botaniche e che appartengono al genere Coffea. Il caffè è una bevanda conosciuta e consumata in tutto il mondo, ormai lo si beve in qualsiasi momento della giornata e può essere utilizzato in diversi modi.
Ricordiamo che il principio attivo del caffè è la caffeina, un alcaloide all’azione nervina, stimolante e che favorisce la concentrazione. La caffeina si utilizza molto spesso nella produzione di alcuni integratori alimentari, dato che sembrerebbe stimolare la diuresi, contrastare la ritenzione idrica, sembrerebbe anche accelerare il metabolismo.
Bere caffè amaro o zuccherato? Quale fa meno male?
La risposta a questa domanda è molto semplice, il caffè amaro sarebbe da preferire, ma non molto per i rischi che si corrono, perché il quantitativo di caffeina è lo stesso sia nel caffè amaro che zuccherato, quindi i relativi pericoli sono gli stessa, ciò che però rende il caffè amaro più “salutare” è proprio l’assenza dello zucchero, che può creare dei problemi, ad esempio a chi è affetto da diabete, o è in sovrappeso. In questi casi lo zucchero sarebbe da evitare, dato che è presente già in altri alimenti che si consumano nel corso della giornata.
Quanta caffeina si può consumare?
Il caffè è una bevanda che è stata spesso posta al centro di numerose discussioni, i pareri a riguardo sono decisamente contrastanti, per cui non esiste una vera e propria risposta che possa mettere d’accordo tutti.
Si dice che il caffè, ma in particolare la caffeina che esso contiene, possa determinare una dipendenza, ma sicuramente a differenza di droghe o alcool un semplice caffè non ha mai portato nessuno a commettere dei reati gravi. Tuttavia, qualora la si vada a consumare in elevate dosi, il caffè non è certo una bevanda priva di effetti collaterali.
Fino a 300 mg di caffeina al giorno sembrano essere sicuri per la nostra salute, dunque questa dose è definita come dose sicura. Ovviamente è difficile capire questo quantitativo, dunque facciamo una sorta di conversione in tazzine, 300 mg di caffeina sono contenuti circa in 3 tazzine di caffè.
Ricordiamo che la caffeina non è presente solo nel caffè, ma anche nella coca cola, nel tè, nelle bevande energetiche come la RedBull, è presente anche in piccoli quantitativi nel cioccolato, per cui è bene prestare attenzione a ciò che si mangia durante la giornata.
Nei bambini, invece, la dose quotidiana di caffeina non dovrebbe mai superare i 100 mg.
Tolleranza della caffeina
Oggigiorno l’uso di caffè è abituale, c’è chi lo consuma solo al mattino, chi anche nel corso della giornata, insomma più se ne consuma più si sviluppa una certa tolleranza nei confronti del caffè e della caffeina in particolare.
Questo ci fa capire perché le persone abituate a consumare più caffè al giorno non accusano gli effetti della caffeina, mentre, invece, le persone che ne fanno scarso utilizzo sono più soggetti a disturbi come l’insonnia, la cefalea, l’ansia, l’irritabilità e si avvertono anche le vampate di calore.
Questi sopra citati, sono i disturbi lievi, ma, anche più comuni, che si potrebbero verificare quando si assumono dosi elevate ma non troppo di caffeina, qualora, invece, se ne consumi più della dose giornaliera consigliata, i disturbi che possono presentarsi sono anche il bruciore di stomaco, specialmente per chi beve il caffè a stomaco vuoto, il reflusso gastroesofageo, tachicardia, ipertensione, aritmie, tremori.
Chi deve evitare il caffè?
Il caffè per alcuni soggetti sarebbe proprio da evitare, o quantomeno preferire un caffè decaffeinato. E’ da evitare nel caso di:
- ulcera peptica
- dispepsia
- gastriti
- malattia da reflusso
- ipercolesterolemia
- cardiopatia ischemica
- ipertensione arteriosa e aritmie cardiache
- abuso di alcol e fumo
- gravidanza
- mastopatia fibrocistica