“Nessun desiderio di spazzare via la razza umana”: sul Guardian il primo articolo scritto da un robot

Primo articolo scritto da un robot, sul Guardian, peraltro, prestigioso quotidiano londinese.

Assurdo? Non proprio. L’intelligenza artificiale è ormai realtà, anche se fa paura. Non si è ancora arrivati a Blade runner, sicuramente, ma di passi per avvicinarsi a tale dimensione multirobotica se ne fanno ogni giorno, di continuo.

E ora pare che anche la professione giornalistica sia in crisi. Finora una delle poche, insieme ad altre che richiedono ingegno, a non poter essere sostituita dalla mano del robot, atteso che la scrittura – che viene fuori dalla creatività – è ritenuta un prodotto esclusivo della mente umana. E invece no, ora anche il computer può scrivere di testa sua.

Tempi duri per i giornalisti in carne e ossa

E, dunque, per i giornalisti in carne e ossa si avvicinano tempi duri. Già il mondo editoriale non offre, al momento, tutte queste garanzie per il futuro. Ma che ora si metta anche il robot a dare il colpo di grazia è veramente paradossale. Un fatto impensabile fino a poco tempo fa.

La notizia, comparsa su Repubblica e altre testate proprio in queste ore, è ovviamente attendibile. Cosa sia accaduto è presto detto.

Un giornalista in carne e ossa ha dato a una macchina generatrice di linguaggio il compito di scrivere un editoriale su un argomento non proprio casuale, ovvero perché non temere le macchine e il loro potenziale.

L’attacco del giornalista, la conclusione del robot

L’input, cioè l’attacco, in gergo, è stato però realizzato dal giornalista. Un robot può fare tutto, ok, ma per fare l’attacco – che è la cosa che più distingue un articolo fatto bene da uno improvvisato – ci vuole una mente umana. Non esageriamo con la robotizzazione, insomma!

Poi l’intelligenza artificiale ha fatto il resto, cioè il corpo del pezzo e la conclusione, arrivando a dire di non avere il desiderio, in quanto macchina, di annientare la razza umana perché sarebbe un fatto inutile. Un sospiro di sollievo, verrebbe da dire. Ma chissà perché, la rassicurazione suona vagamente inquietante.

Con tanto di inquietante conclusione finale che comprende la celebre citazione del Mahatma Gandhi secondo cui un minuscolo corpo dotato, però di un grande spirito e una fede incrollabile nella propria missione può rivoluzionare la storia. Provate a leggerlo e dite se apprezzate di più l’intelligenza artificiale o quella umana.

Qui l’articolo originale: https://www.theguardian.com/commentisfree/2020/sep/08/robot-wrote-this-article-gpt-3. 

Immagine da pixabay