C’è chi regala un soprammobile, chi ricorre alla classica busta con dei soldi, chi compra una pianta o, potendo impegnarsi di più, un mobile per la nuova casa o un televisore.
Lei no: ha regalato alla sua praticante e collaboratrice, in procinto di sposarsi, un buono per la separazione consensuale gratuita. Con scadenza, come tutti i buoni. Vale, infatti, tre anni.
Un’idea a metà strada tra l’assurdo, il cattivo gusto e l’esilarante.
“Una provocazione”
La professionista, della provincia di Caserta, ha voluto lanciare una provocazione, così ha spiegato, esplicitando sul bigliettino di auguri il suo intento a metà tra il serio e il faceto. Ma agli sposi sarà certamente scappato un gesto scaramantico.
Cosa è accaduto è presto detto: l’avvocata, del foro di Santa Maria Capua a Vetere, esperta in diritto di famiglia, ha voluto sensibilizzare, con questo suo gesto, sul grande numero di divorzi e separazioni che si registrano ogni anno anche tra le coppie convolate da poco tempo a giuste nozze. E ha promesso che, se il matrimonio durerà più di tre anni, allora convertirà il buono in denaro.
“Il costo della fine di un matrimonio manda in rovina ogni famiglia, quindi prima di usare questo buono pensateci bene. Auguri”, ha scritto sul bigliettino consegnato agli sposi.
Un regalo da non utilizzare!
Un’idea sicuramente originale, chissà quanto gradita, però, dagli sposi, che magari avrebbero preferito qualcosa di meno originale e meno “negativo“. Pare, che, comunque, la faccenda sia stata presa con la giusta dose di ilarità, anche se tocca un tema molto serio.
La curiosa vicenda ha attirato l’attenzione della stampa ed è stata riportata dalle varie testate nazionali. Un ritorno pubblicitario non indifferente per la professionista, che si è fatta notare per il suo spirito arguto e magari attirerà pure qualche cliente in più.
In fondo, un’avvocata che ha il coraggio di fare una cosa del genere, sicuramente è una che ci mette un grande impegno nella difesa degli interessi del suo cliente.
Gli sposi, invece, probabilmente, faranno di tutto per non utilizzare quel buono. Non tanto per avere il denaro promesso dalla titolare, ma, sopratutto, per non rientrare nelle statistiche.