Perchè si dice “In bocca al lupo”? Che cosa nasconde questo modo di dire, ormai di uso comune e che riscuote le reazioni più disparate? Le sue origini risalgono alla notte dei tempi e nel corso degli anni ha visto il suo significato trasformarsi in modo interessante.
Tradizione vuole che ad un “In bocca al lupo” pronunciato da chiunque si risponda con un “Crepi”. Negli ultimi anni però questa moda sembra ormai essere stata superata dal più comune “Grazie”. Eppure la storia ci insegna che questa frase ha un significato particolare.
Le origini di “In bocca al lupo”
Non è chiaro quando sia nato di preciso questo popolare modo di dire: si ipotizza che possa essere associata alla visione del lupo come personificazione del male. Ancora oggi infatti i lupi vengono considerati fra gli animali più feroci e imprevedibili e nel Medioevo ha provocato la morte di tanti abitanti delle zone di montagna. Da qui il suo ruolo di protagonista cattivo in numerose fiabe della tradizione.
In linea generale, “In bocca al lupo” rappresenta un augurio di buona fortuna e viene rivolto a chi sta per compiere una prova rischiosa. Secondo il Vocabolario degli Accademici della Crusca del 1691, l’espressione significa “Andare incontro al pericolo”. Alcuni secoli più tardi, altri dizionari hanno associato questo augurio al fatto che le persone a cui veniva rivolto stavano andando di sicuro verso la rovina.
“Crepi” o “Grazie”, come si risponde?
Dando per buone le versioni antiche dell’espressione “In bocca al lupo”, possiamo immaginare che la risposta “Crepi” abbia lo stesso significato. In questo caso infatti il verbo crepare non deve essere visto come di cattivo auspicio e ben lontano dal suo significato di morte. Questa risposta in realtà assume una valenza positiva, un modo per allontanare la cattiva sorte. Basti pensare che lo stesso verbo viene usato per un altro modo di dire di uso comune come “Crepi l’avarizia”.
In epoca recente invece, “In bocca al lupo” ha assunto un altro significato, molto più positivo del precedente. I lupi infatti sono soliti proteggere i loro cuccioli prendendoli per la collottola e stringendoli fra i denti in modo delicato. Come del resto fanno i cani, i leoni, i gatti e molti altri ancora. In questo caso il termine viene inteso come un augurio diretto alla persona di essere protetto di fronte alle avversità o ai problemi. Per questo si usa rispondere con un semplice “Grazie”.