Come diventa il corpo dopo la morte? Una domanda che di certo si saranno posti in molti e la cui risposta ha dell’incredibile. C’è chi crede al Paradiso e si concentra più sull’anima che sulle fattezze materiali, chi invece vuole sapere per filo e per segno le trasformazioni corporee che avvengono dopo il trapasso.
Non si parla quindi di religione, ma di un fatto scientifico. Nello specifico, vedremo come diventa il corpo dopo la morte in condizioni naturali. La cremazione e l’imbalsamazione infatti trasformano già di per sè la materia.
Rigor mortis e livor mortis, le fasi della decomposizione
Per comprendere cosa succede al corpo dopo la morte bisogna prima fare una distinzione. L’inizio del processo di decomposizione è associato al rigor mortis, ovvero all’irrigidimento corporeo. In realtà si inizia dal livor mortis, ovvero dall’ingrigimento della pelle che avviene subito dopo il decesso. Il battito cardiaco infatti non c’è più e la circolazione smette di diffondere il sangue in tutto il corpo. In linea generale, inizia un’ora dopo la dipartita e dura per circa 12 ore. La fase di decomposizione poi è lunga e composta da altre sottofasi, fra cui troviamo la putrefazione.
A circa due ore di distanza dalla morte, il corpo invece subisce il rigor mortis. Diventa rigido a causa della tensione ai muscoli e può durare fino a 48 ore. Superata questa fase, i muscoli cedono. Al tempo stesso subentra l’algor mortis a circa 18 ore dalla morte: il corpo diventa sempre più freddo grazie alla temperatura esterna.
Va aperta tuttavia una parentesi: in presenza di gas come l’idrogeno solfato, il corpo non impallidisce ma assume un colorito che tende al verde. Diversa è la marmorizzazione, ovvero quel colore viola/verde che il corpo assume per via di alcuni batteri presenti nell’addome e che migrano verso i vasi sanguigni. La pelle cambia comunque colore in ogni caso e inizia a staccarsi dal corpo.
In ultima battuta abbiamo la putrefazione, ovvero il processo che prevede il consumo dei tessuti molli a causa dell’azione di agenti batterici e insetti che ‘divorano’ queste parti fino a ridurre il corpo ad uno scheletro.