Massimiliano Farris siederà sulla panchina dell’Inter, in sostituzione del tecnico Simone Inzaghi, causa squalifica di quest’ultimo nella gara contro la Juventus: sarà proprio il suo storico vice a farne le veci nella sfida che vedrà i nerazzurri affrontare l’Empoli in trasferta.
Massimiliano Farris, chi è il secondo dell’Inter? Età
Origini sarde ma nato a Milano il 24 febbraio 1971, Massimiliano Farris oggi ha 50 anni, ed è stato a lungo un calciatore professionista, di livello più che discreto. Difensore centrale ben piazzato fisicamente, ha esordito neanche maggiorenne nel 1987 con la casacca della Pro Vercelli, in Serie C2, dopo un fallito provino dell’Inter (ha recentemente confessato di esserne tifoso): le buone prestazioni gli valgono in passaggio al Torino l’anno successivo, dove racimola 4 presenze.
Nell’annata successiva, dopo la retrocessione del granata in serie B, si trasferisce al Barletta, poi Ternana, Pisa, Pescara, Atletico Catania, Fiorenzuola dove vi resta due anni, prima di trasferirsi ad Avellino, e ricoprire ruoli da titolare all’Atletico Catania ed alla Lodigiani, Carrarese, Imolese, Nocerina e Sangiovannese. Chiude la carriera nel Lazio, giocando per Viterbese, Bassano Romano e Flaminia.
Qui appende le scarpe al chiodo, e ne diventa allenatore nella stagione 2009/2010. Allena il Pomezia l’annata successiva (dove vince il campionato di C2) poi una fugace esperienza con il Pomigliano e da subentrante guida la Viterbese e poi il Sora.
Nel 2014 passa alla Lazio, dove per due anni è il vice allenatore della Primavera, mentre nel 2016 ricopre lo stesso ruolo ma della prima squadra affiancando il tecnico Simone Inzaghi, che segue anche dopo il suo trasferimento all’Inter, nell’estate del 2021.
Moglie e stipendio
E’ sposato ed ha 3 figlie, ed è molto legato alla città ed alla piazza di Viterbo dove tutt’ora quando può vi fa ritorno. Ha un rapporto di amicizia oltre che professionale con Simone Inzaghi.
Non si conosce con precisione il “salario” che percepisce attualmente ma non dovrebbe essere molto lontano dal milione e duecentomila euro che percepiva durante l’esperienza capitolina.