Vino bianco o vino rosso? Ecco quale fa più male

Il vino è una delle bevande alcoliche più diffuse ed apprezzate al mondo, che si ottiene tramite la fermentazione dell’uva, del mosto oppure della vite. Prodotto tipico del mediterraneo, il vino è molto presente nelle culture europee, sopratutto in paesi come la Francia, Italia (paesi che sommati producono quasi la metà della quantità annuale mondiale), e tutto il bacino del Mediterraneo, influenzando quindi anche le abitudini del resto del mondo.

Bevanda estremamente radicata nella culture  regionali di ogni paese, è impossibile definire numericamente la varietà e le varie “influenze”, che sono determinate dalla stagionatura o “invecchiamento” della bevanda. Nonostante ciò si tende a classificare in maniera molto sommaria il vino in due tipologie distinte, bianco o rosso.

Vino bianco o vino rosso?

E’ relativamente complicato elencare passo passo i procedimenti che portanno alla creazione delle tipologie di vino più diffuse, ma sintetizzando parecchio il colore differente viene influenzata dalla presenza delle bucce dei frutti (che sviluppa quella che viene chiamata vinaccia), quindi se per il vino rosso si utilizza sia buccia che uva, per la variante bianca sono rimosse le parti esterne dell’uva stessa, quindi la fermentazione avviene in modo differente, non essendoci la macerazione. L’assenza di vinaccia cambia anche la consistenza del vino, ecco perchè il rosso è solitamente più “corposo”.

Vino bianco o vino rosso

Ecco quale fa più male

Il vino rosso è leggermente più calorico rispetto alla controparte bianca anche se dalla sua può vantare qualche vitamina e minerale in più (come ad esempio un maggiore apporto di flavonoidi, che riducono sensibilmente il colesterolo cattivo). In generale il bianco presenta maggiori possibilità di creare acidità di stomaco a causa di un ph più acido.

Maggiore l’apporto di solfiti nel vino bianco a causa di una tendenza a manifestare ossidazione.

Per ragioni di “salute” quindi conviene preferire il rosso, ma le differenze nutritive tra le due varianti sono comunque minime: l’importante è che il vino sia di buona qualità.