Il “fenomeno” del colesterolo alto viene riconosciuto come disturbo della salute vero e proprio ed è fortemtente legato alla dieta, almeno in teoria, in quanto il cibo solo parzialmente più influenzare questo valore. Alcuni alimenti, ad esempio quelli ricchi di carboidrati come pasta e pizza risultano essere spesso presenti nella “lista nera” di chi soffre di colestrolo alto. Ma chi soffre di questa patologia deve rinunciare alla pizza?
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L’ impasto a base di farina, acqua e lievito costituisce proprio la “struttura” base della pizza che viene determinata da una vastissima platea di ingredienti, e sono esattamente questi a rendere una pizza più o meno salutare.
Dipende molto anche dal grado e dal tipo di ipercolesterolemia di cui può soffrire un soggetto, ma in linea di massima è opportuno valutare la qualità degli ingredienti per poter consumare anche una o due volte a settimana un alimento che piace praticamente a tuttti come la pizza.
Di base l’apporto di colesterolo della pizza tradizionale, quella cotta in forno elettrico o legna non è rilevante, molto incide la composizione delle farine (se facciamo la pizza in casa optare per farine meno raffinate come quelle integrali è una buona soluzione).
Meglio optare per varianti semplici e gestibili in modo agevole dall’organismo come la margherita (meglio ancora con il Fior di latte invece della mozzarella) e la marinara che contengono un apporto equilibrato tra proteine e nutrienti.
Alcuni alimenti come il pomodoro e l’olio extra vergine di oliva risultano ottimi alleati contro il colesterolo “cattivo” che è poi la variante che preoccupa maggiormente, perchè in quantità eccessive influisce sulla naturale funzionalità del cuore e di tutto l’apparato circolatorio.
In senso generale quindi la pizza non è un alimento “proibito” da parte di chi soffre di colesterolo alto ma come qualsiasi altro alimento bisogna attenzionare la tipologia e la frequenza di consumo.