Dopo il forfait di Remco Evenepoel, secondo molti appassionati è Geraint Thomas il vero favorito del Giro d’Italia 2023. Una Maglia Rosa soltanto sfiorata in passato, da parte di uno dei rappresentanti della vecchia guardia, che non ha nessuna intenzione di cedere il passo alla nuova generazione. Il podio al Tour de France ottenuto alla bellezza di 36 anni lo dimostra: per il momento la pensione può aspettare.
Sul britannico che rappresenta il team Ineos Grenadiers c’è attenzione anche analizzando le quote sportive live: dopo due ori olimpici e tre titoli mondiali, la grande esperienza di Thomas potrebbe rivelarsi decisiva nel rimediare all’unico neo della sua carriera, una Corsa Rosa da protagonista.
Un sogno ancora vivo
La trasformazione di Geraint in corridore da corse a tappe è ormai completata. A dimostrarlo c’è il triplice podio al Tour de France nelle ultime cinque edizioni. Al Giro, Thomas partecipa quattro volte: impossibile dimenticare l’epilogo del 2017, con la caduta causata dalla moto della polizia. I dolori a spalla e ginocchio lo costringono ad alzare bandiera bianca. Nel 2020, poi, la dea bendata gli volta ancora le spalle: dopo appena tre tappe cade a causa di una borraccia e si frattura il bacino.
Promette di tornare presto in Italia, ma passano tre anni. Chissà, forse tardi, ma non troppo. Nella cronometro di Cesena la vittoria di tappa gli sfugge per un solo secondo. Lui sua sfida con Evenepoel, uno dei ciclisti più forti della sua generazione, così come riporta un articolo di Betwayinsider che parla anche di Tadej Pogacar.
Ora, però, il ritiro del belga, positivo al Covid, potrebbe essere finalmente il segnale tanto atteso. Con grande attenzione alle spalle, dove ci sono lo sloveno Primoz Roglic e il compagno di squadra Tao Geoghegan Hart.
Il dualismo con Evenepoel
Per il corridore nativo di Cardiff, il ritiro del rivale è uno shock. “Mi aveva mandato un messaggio prima che uscisse la notizia e io pensavo fosse uno scherzo, come quello di Roglic di qualche giorno prima. È un peccato perché speravo di poter avere una grande battaglia sportiva con lui, oltre che con tutti gli altri”. La Maglia Rosa, insomma, è un orgoglio, ma “non è proprio il modo” in cui voleva prenderla.
Ora gli si spalancano le porte di un sogno. All’età di Geraint Thomas, 37 anni il 25 maggio, un Giro non l’ha mai vinto nessuno. Il più “anziano”, Magni, aveva 34 anni e mezzo nel 1955. Sull’emozione di indossare la Maglia Rosa, per Thomas è come un viaggio indietro nel tempo: “È un grandissimo onore per me. Quando ero bambino e guardavo il ciclismo per me era un sogno indossare questa maglia. Come ho detto, è incredibile poterla portare proprio in queste zone dove ho iniziato la mia carriera. Per me è un momento speciale, mi voglio godere ogni momento”.
Dietro l’angolo, tra gli obiettivi futuri, c’è il rinnovo biennale con la Ineos Grenadiers. Un’opportunità che gli permetterebbe di continuare a vestire la maglia della formazione britannica fin quasi ai 40 anni. Intanto, Thomas si gode la palma di settimo corridore britannico a vestire la maglia rosa nella storia del Giro d’Italia. Il primo in assoluto è stato Mark Cavendish nel 2009, poi ci sono riusciti anche Bradley Wiggins, David Millar, Simon Yates, Chris Froome e il compagno di Geraint, Tao Geoghegan Hart. Di questi sei, soltanto ultimi due hanno poi festeggiato il successo finale. Al classe ’86 l’opportunità di incrementare questa statistica.