Per me due cucchiaini di C12H22011,grazie

Per me due cucchiaini di C12H22O11 , grazie.

Questa in alto è la formula chimica del saccarosio, comunemente conosciuto come zucchero e derivante dall’unione di una molecola di glucosio ed una di fruttosio.

Bianco candido e se a velo, ricorda una sostanza anch’essa presente in natura, ugualmente  impalpabile e  dagli stessi effetti, poiché provoca anch’esso crisi di astinenza anche se in forma meno traumatica. Non nascondiamolo, ha gli stessi effetti di uno stupefacente  e più se ne assaggia e più se ne sente il bisogno.

E’ presente in tutti i cibi ma la concentrazione massima si ha nei prodotti dolciari e da forno, quindi non pensiamolo dannoso solo nel dosatore di un bancone Bar. E’ contenuto in carni, pesce, insaccati, prodotti caseari, latticini  e verdure ed il suo uso indiscriminato causa l insorgere di malattie quali obesità, diabete e disturbi a carico di cardiopatie.

Io suo meccanismo una volta introdotto nell’organismo, è perverso quanto semplice, costringendo il pancreas a secernere insulina in quantità maggiore  e trasformando il glucosio in grasso che, una volta depositato sarà responsabile del crescente aumento di peso e patologie collegate quali demenza senile ed Alzheimer.

Vediamo ora cosa accade quanto si interrompe la sua assunzione.

Se proviamo a farne a meno, la  voglia di assumerne ancora, scemerà dopo una manciata di minuti a vantaggio di una concentrazione migliore ed un energia fisica ritrovata, lo step delle 24 ore è cruciale poiché si comincia a sentirne la mancanza vera e propria e dopo 72 ore si è soggetti a vere e proprie crisi di astinenza della durata di una settimana circa. Tutto chiaro di cosa sia realmente  lo zucchero?

Passata la fase critica settimanale, il corpo comincerà a godere dei benefici sottraendosi anche agli attacchi di fame e non cedendo più a quel senso di intorpidimento tipico della sua  assunzione. Tempo un mese e la voglia di dolci tenderà a sparire con conseguente vantaggio del tono muscolare e della perdita di peso.

Impariamo quindi a gestire le sue porzioni giornaliere, leggere le etichette, scoprire nuovi ingredienti e nuovi sapori che nulla tolgono al saccarosio ( credetemi, dopo un po di tempo lo troveremo disgustoso) usciamo dagli schemi preconfezionati dell’ alimentazione classica e siate curiosi di scoprire come,  quanto e quando sostituirlo per arrivare a farne a meno e recuperare forma e salute mentale e fisica, gradualmente.

 

 

Vincenzo Galletta

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