Il mango è un frutto tropicale gustoso che ha anche proprietà nutrizionali interessanti per l’organismo. Ma il mango si può consumare a dieta? Quanto è calorico il mango? Ecco tutta la verità.
Il mango è un frutto tropicale simile a una grossa pesca dalla forma allungata. Esistono diverse varietà di mango dal peso variabile compreso tra i 300 e i 500 grammi. Il più comune, che possiamo trovare anche al reparto ortofrutta dei supermercati più forniti, è il mango indiano, che ha una buccia non troppo spessa, liscia e di colore variabile tra il giallo, l’arancio e il rosso. Quando è invece acerbo il mango è verde.
Il mango indiano può essere leggermente ricoperto di peluria, con polpa giallina- arancione compatta e croccante. Al centro del frutto c’è un grande seme, lungo e piatto, che non si separa facilmente dalla polpa. Il gusto del mango è abbastanza dolce.
Dal punto di vista nutrizionale il mango è ricco di acqua, di vitamine A e B, di betacarotene, luteina e zeaxantina e di polifenoli. Le proteine sono poche, molti invece gli acidi grassi omega-3 e omega-6. Fibre e zuccheri abbondano, pochi invece i minerali tra cui il potassio. Il mango regola la pressione sanguigna, stimola la diuresi, elimina le tossine dal corpo, sazia, abbassa il colesterolo e contrasta la stitichezza. Ma quanto è calorico il mango?
Quanto è calorico il mango? Ecco tutta la verità. Il mango ha un apporto calorico medio-alto simile a quello di frutti autunnali come i cachi e i mandarini. 100 grammi di mango apportano all’organismo circa 55 Kcal.
Il mango può essere inserito all’interno di una dieta con moderazione. Il frutto è privo di glutine e lattosio e può essere consumato dai celiaci e da chi soffre di intolleranze alimentari alle due sostanze citate.
Il mango si mangia generalmente fresco ma anche cotto e abbinato a piatti sia dolci che salati.
Con il mango si possono anche preparare macedonie, tagliandolo a pezzetti, e succhi, frullati e centrifugati. Con il mango si possono infine realizzare anche gelati e granite che risultano particolarmente dissetanti nella stagione estiva.
Il consumo di mango deve essere limitato in caso di diabete, dato che il fruttosio, di cui è ricco il mango, è uno zucchero facilmente assimilabile, che può determinare un aumento glicemico nel sangue.
Il mango è da evitare in caso di iperuricemia sempre a causa del fruttosio, che tende a far diminuire l’escrezione di acido urico nelle urine, favorendone l’accumulo nel sangue e la conseguente comparsa di calcoli biliari.
I soggetti allergici devono poi prestare particolare attenzione al mango, che potrebbe far insorgere, successivamente al consumo, dermatiti alla bocca e al cavo orale.
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