Con acqua distillata si intende un’acqua che è priva di impurità, essa trova molteplici utilizzi in diversi settori da quello domestico a quello medico.
La domanda sulla sua assunzione non è affatto banale, esistono situazioni idonee e altre dove è assolutamente vietato.
L’acqua distillata è un’acqua a differenza di quella che beviamo tutti i giorni, caratterizzata dalla totale assenza di:
Questo, come si intuisce dal nome, è dovuto dal processo che viene utilizzato per ottenerla: la distillazione. La tecnica può essere riassunta in due fasi essenziali.
Nella prima si porta della comune acqua in ebollizione per eliminare le sostanze sopra citate.
Nella seconda si raccoglie, tramite raffreddamento e condensazione, il vapore acqueo prodotto. I sali contenuti nell’acqua si scinderanno in seguito a questo processo.
In laboratorio questo procedimento viene effettuato tramite uno strumento chiamato tubo di Liebig o tubo refrigerante.
Esistono anche dei metodi casalinghi per ottenere dell’acqua distillata
Eccone un esempio:
-riempire d’acqua un pentolone da 20 litri
-inserirvi all’interno una zuppiera di vetro (non dovrà toccare il fondo ma galleggiare)
-riscaldare la pentola con fiamma bassa, per provocare l’evaporazione dell’acqua senza eccessiva ebollizione
-chiudere la pentola con il coperchio girato al contrario
-appoggiare sul coperchio dei cubetti di ghiaccio
-il vapore dell’acqua in ebollizione si condenserà a contatto con la superficie fredda del coperchio
La conservazione dell’acqua distillata è fondamentale tanto quanto la produzione. Affinché rimanga inalterata, infatti, bisogna assicurarsi che resti il più possibile isolata dall’ambiente esterno.
Le sostanze più pericolose con cui può entrare in contatto sono:
La plastica è il materiale ideale in cui conservare l’acqua distillata. In alternativa anche il vetro borosilicato o il quarzo sono ugualmente validi.
In condizioni normali, ossia di un essere umano sano che non presenti malessere o intossicazioni, la risposta sarebbe sempre sì, bere acqua distillata nuoce alla salute.
Sarebbe sbagliato pensare ad un malessere immediato, come per l’ingerimento di un veleno o di una sostanza tossica.
L’acqua distillata provoca effetti nocivi in seguito ad un’assunzione prolungata nel tempo.
La spiegazione è insita proprio nella sua estrema purezza e la totale assenza di sali minerali non arreca giovamento al corpo che, in realtà, li necessita.
Per questo motivo un’attenta conservazione si rivela decisiva. Il danno principale avviene a livello cellulare, dove la mancanza di sali minerali e microrganismi bloccherebbe il corretto funzionamento della pompa sodio-potassio, vitale per il trasporto di sostanze nutritive e la comunicazione molecolare.
Si pensi che, l’eccessiva assunzione di acqua distillata, andrebbe a generare uno scompenso psicofisico tale che sarebbe necessario implementare, nella propria dieta, un alto tasso di sali minerali.
Un utilizzo prolungato di acqua distillata favorirebbe la contrazione delle seguenti patologie:
In poche parole non aspettatevi di trovare in commercio acqua distillata da bere, anche perché non è quello il suo utilizzo primario.
Come accennato in precedenza, bere acqua distillata non fa sempre male. Esistono delle situazioni, anche se eccezionali, in cui viene addirittura consigliata.
Si tratta dei casi in cui l’organismo sia esposto ad un elevato tasso di tossine e necessiti, quindi, di un’accurata disintossicazione.
La sua componente acida elimina le sostanze nocive e aiuta il corpo ad espellerle.
In fin dei conti è un modo veloce ed economico per attuare una profonda pulizia del corpo.
La regola di base, tuttavia, resta la stessa: non si può bere acqua distillata per lunghi periodi di tempo.
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