Il peperoncino piccante fa male al cuore? Ecco l’incredibile verità

Il peperoncino è il frutto della pianta Caspicum annuum. E una nota spezia piccante, spesso molto utilizzata per preparazioni culinarie, che favorisce la digestione e ha anche potenti effetti sul sistema cardiocircolatorio.

Il peperoncino è ricco di vitamine, in particolare la vitamina C e la vitamina E. La vitamina C ci dà una protezione verso le infezioni, da tutte le malattie da raffreddamento e dai disturbi cardiovascolari. Diversi studi scientifici confermano che la vitamina C e la vitamina E potenziano le difese contro il cancro. È grazie alla vitamina E che il peperoncino ha guadagnato il titolo di prodotto afrodisiaco: la vitamina E è la cosiddetta vitamina della fecondità e della potenza sessuale. Studi recenti hanno, inoltre, dimostrato che il peperoncino svolge un’azione antistaminica e potrebbe essere usato per curare le allergie e l’asma.

Benefici sul cuore

Uno studio italiano afferma che, consumare abitualmente il peperoncino in cucina riduce fino alla metà il rischio di infarto e ictus.

Si è sempre sostenuto che il peperoncino abbia delle proprietà afrodisiache e che, invece, non sia proprio l’ideale per chi è affetto da problemi cardiaci, in quanto andrebbe ad aumentare la pressione sanguigna. Secondo uno studio epidemiologico che è stato effettuato, invece, non sarebbe esattamente così, almeno per quanto riguarda il benessere del cuore.

Il peperoncino piccante fa male al cuore? Ecco l’incredibile verità

La risposta è no, il peperoncino non fa assolutamente male al cuore, anzi apporta numerosi benefici, ovviamente sempre se lo si consuma in mood responsabile, senza mai esagerare, altrimenti può diventare pericoloso per il nostro organismo.

A dimostrare i benefici del peperoncino sono state eseguite una serie di ricerche. Tra queste ricerche una che è stata effettuata ha messo in luce che chi utilizza il peperoncino in cucina per almeno 4 volte a settimana può ridurre fino al 40% il rischio di morte per infarto e di oltre il 60% per ictus. Rispetto invece a chi non ne fa mai utilizzo.

Un aspetto ancor più interessante è che la protezione che assicura il peperoncino è indipendente dal tipo di dieta condotta nella sua complessità, ovvero sia che si mangi in modo sano, sia che si scelga un’alimentazione meno sana, l’effetto protettivo del peperoncino è uguale per tutti. Verranno sicuramente effettuate ulteriori ricerche a riguardo. Nuovi studi potrebbero permettere di scoprire quali sono i meccanismi biochimici che permettono al peperoncino di proteggere il nostro cuore.

Filippo Lisuzzo

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