Esistono tante patologie che possono colpire i felini e i fortunati proprietari dovrebbero prestare molta attenzione ai primi segnali. In particolare, ci sono malattie dei gatti più comuni e frequenti e per questo è meglio conoscerle. In questo modo potremo ricorrere ai ripari non appena ci accorgeremo delle prime avvisaglie.
Alcuni fattori forse vengono sottovalutati e non sono facili da individuare. Un’osservazione attenta del nostro animale domestico ci permetterà però di intuire quando c’è qualcosa che non va. Ovviamente il consiglio, in ogni caso, è di rivolgersi ad un veterinario.
Lo stress è uno dei primi elementi da non sottovalutare e fra le malattie più comuni nei gatti. La causa alla base dello stress può essere molteplice, come ad esempio l’introduzione di un altro animale in famiglia o l’arrivo di un figlio. I gatti sono animali abitudinari e per questo gradiscono poco lo stravolgimento della loro routine quotidiana.
I sintomi in linea generale prevedono un aumento dell’aggressività, una maggiore tendenza a graffiare i mobili, un miagolio incessante e il rifiuto di utilizzare la lettiera. Lo stress però non agisce solo a livello psicologico nel gatto, ma ha ripercussioni anche nel suo fisico. Un felino stressato avrà più probabilità di contrarre altri tipi di malattie. Il consiglio in questo caso è di rivolgersi ad un educatore oppure un veterinario comportamentalista.
Al pari dello stress, anche la depressione può giocare un ruolo cruciale nel benessere generale del nostro animale. Se il gatto dorme più del solito, smette di prestare attenzione all’igiene di pelo e zampe, vuol dire che c’è qualcosa che non va. Anche perdere interesse nei confronti di stimoli e giochi potrebbe essere un campanello d’allarme.
L’epilessia nei gatti invece è una patologia più fisica e prevede un’alterazione a livello neurologico che sfocia in convulsioni. Forse meno diffusa rispetto agli altri due disturbi che abbiamo visto nei precedenti paragrafi, ma comunque molto importante. Se il gatto ha avuto delle convulsioni non c’è molto da fare: bisogna correre dal veterinario. Anche se ci troviamo di fronte ad un fenomeno singolo e in apparenza isolato. Sarà il veterinario infatti a stabilire l’origine di questa alterazione e a sottoporre il felino ad un esame neurologico per confermare o escludere la presenza del disturbo.
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