La patata è un tubero che si ottiene dalle piante appartenenti alla specie Solanum tuberosum. Affinché possano essere consumate senza determinare degli effetti negativi alla nostra salute è necessaria la loro cottura, solo a seguito della cottura saranno adatte al consumo.
E’ possibile fare una classificazione delle tipologie di patata esistenti. Esistono quattro tipologie di patata in commercio, ed esse sono:
Le patate sono dei tuberi largamente impiegati in cucina, molto versatili sia per la preparazione di ricette salate che dolci.
E’ possibile consumare le patate in molti modi differenti, ad esempio possono essere fritte, cotte in forno, al cartoccio, tagliarle a pezzi più grandi o più piccoli, grattugiarle, schiacciarle, ottime per delle insalate, magari ci si può aggiungere del tonno e dei pomodorini, ottime per degli sformati, per delle creme, insomma questi sono solo alcuni dei tantissimi utilizzi che è possibile fare delle patate. Si possono consumare sia con la buccia che senza, nella buccia sono presenti moltissimi nutrienti, ma necessitano di essere lavate accuratamente nel caso si vogliano consumare senza rimuovere la buccia.
Possono addirittura essere cotte in microonde, e non perderanno i loro nutrienti, dunque la composizione nutrizionale resterà inalterata.
Dalle patate è possibile anche ricavare la fecola di patate, un prodotto molto utilizzato in pasticceria, che dà una morbidezza maggiore ai dolci.
Le patate, sono ricche di carboidrati, i quali sono presenti principalmente sotto forma di amidi, parte dei carboidrati, invece, sono costituiti dalle fibre, maggiormente presenti nella buccia del tubero.
Oltre ai carboidrati, apportano anche proteine, ovviamente in quantitativi non elevatissimi, decisamente inferiori sono i lipidi, questo per quanto riguarda i macronutrienti.
Le patate sono anche fonte di micronutrienti, ovvero apportano vitamine e sali minerali. In particolar modo tra le vitamine apportate ritroviamo la vitamina C, alcune vitamine del gruppo B, per quanto riguarda i minerali, invece, i più abbondanti sono il potassio, il magnesio, il fosforo, il ferro e lo zinco.
Nelle patate sono presenti anche svariati composti fitochimici, come ad esempio i carotenoidi e i polifenoli.
La patata contiene alcune tossine, specialmente nelle parti verdi, nei fiori e nei germogli, ovviamente in questi casi non sarà consigliato il loro consumo.
La tossicità è dovuta all’elevata concentrazione della solanina, che però durante la cottura è in parte inibita, proprio per questo motivo non si devono consumare le patate crude.
Necessitano di essere conservate al buio, in modo da evitare la germogliazione.
La solanina è un alcaloide che si concentra soprattutto nella buccia. Quando la sua concentrazione è elevata in alcune varietà, il tubero avrà un sapore più amaro. Nei tuberi verdi, significa che la patata è stata esposta all’aria e ha prodotto la clorofilla, in questo caso il quantitativo di solanina sarà maggiore.
La risposta è dipende. Se le patate hanno sviluppato i germogli, ma sono ancora sode, possono essere consumate, sarà sufficiente rimuovere i germogli e la boccia e cuocerle, quando, invece, oltre ai germogli la patata è molle, sarebbe meglio gettarle. Andando a rimuovere i germogli e la buccia dovrebbe essere sufficiente ad evitare problemi.
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