Mia Martini, conosciuta anche come Mimì viene tutt’oggi ricordata con grande nostalgia ed affetto a oltre 25 anni dalla scomparsa: una delle più grandi voci contemporanee della musica è infatti venuta a mancare nel 1995 in circostanze per molti non del tutto chiare, conseguenza, secondo gli stessi, di un ambiente che si era “rivoltato contro” la popolare cantante.
Mia Martini infatti per molti anni fu praticamente messa alla berlina a causa di diverse malelingue: a causa di un episodio in particolare fu etichettata come “porta iella”, al punto che ella stessa decise di ritirarsi dalle scene nel 1983, visto che l’ambiente lavorativo e non solo le avevano reso la vita impossibile. Loredana, sorella di Mimì ha più volte puntato il dito verso tantissimi addetti ai lavori del mondo della musica, colpevoli a suo dire di averle voltato le spalle, facendo parte di un contesto “falso e scaramantico”.
Nei primi anni 70 infatti questa diceria inizierà a diffondersi dopo un concerto in Sicilia, come raccontato proprio da Loredana: “Quella storia della sfiga, l’etichetta volgare e vigliacca che le appiccicarono addosso come fosse un prodotto da bancone del supermercato, la umiliava e la feriva. La leggenda era nata all’inizio degli anni Settanta. C’era stato un concerto in Sicilia. Era finito tardi. Mimì si era raccomandata con la band: «Avete l’albergo pagato, dormite qui, mi raccomando». Ma i ragazzi, come capitava allora, avevano pensato di arrotondare la diaria viaggiando di notte. Ebbero un incidente, fecero un frontale, ci furono dei morti e i giornali iniziarono a pubblicare foto degli spartiti di Mimì insanguinati e a insinuare che non avesse voluto pagare l’hotel”.
Mia Martini ritornò nel 1989, dopo molte difficoltà, grazie ai produttori Giovanni Sanjust e Lucio Salvini, anche se le ferite psicologiche dovute alla nomea di portasfortuna avevano sicuramente influenzato la carriera della talentuosissima artista.
A Mia nel frattempo fu dianostigato un fibroma che non sarà mai curato realmente, per paura di modifiche alla propria voce, ma tenuto “sotto controllo” tramite antidolorifici.
Mia verrà trovata senza vita da due giorni nella sua casa di Cardano al Campo, in provincia di Varese.
Il referto indicò come causa della morte dell’artista un arresto cardiaco da overdose di stupefacenti, più nel dettaglio cocaina, e sono ancora vive le ipotesi di suicidio, anche se la famiglia rigetterà queste teorie. A distanza di oltre 25 anni la prematura scomparsa di Mia Martini è ancora una ferita aperta per molti.