Coronavirus, sindaco-filosofo sensibilizza i cittadini ricorrendo a Platone

Di questi tempi fare il sindaco non è affatto cosa semplice.

Al primo cittadino viene attribuita ogni sorta di responsabilità e di dovere.

Per ogni cosa che accade il primo cittadino viene sempre tirato in ballo, anche se, obiettivamente, i suoi poteri non sono infiniti.

Scherzando, qualcuno imputa al sindaco persino le cattive condizioni meteorologiche.

Con l’emergenza coronavirus, poi, il compito del sindaco è divenuto ancora più complesso. E allora, tocca arrovellarsi il cervello per capire come fare a raggiungere la testa e il cuore dei cittadini.

La filosofia come strumento di cittadinanza

In particolare, il richiamo alla responsabilità collettiva nell’uso delle mascherine e nell’osservanza delle regole sul distanziamento sociale e sul divieto di assembramento è una faccenda che richiede un certo sforzo e anche un certo senso di responsabilità. Il sindaco dev’essere il primo a dare il giusto esempio e a saper usare le parole giuste. Da De Luca a Decaro è tutto un fiorire di aneddoti.

Un sindaco di Orgosolo, nel Nuorese, Dionigi Deledda, ha pensato bene di ricorrere alla filosofia. E del resto chi più di Platone ha da insegnare qualcosa su come essere un buon cittadino? Un tipo di comunicazione che oggi fa notizia. Perché, in genere, si privilegia l’atteggiamento urlato e sopra le righe.

Riflessioni sulle soluzioni e sulla libertà

Ecco Deledda, invece: “Platone diceva che ogni problema ha tre soluzioni: la mia soluzione, la tua soluzione e la soluzione giusta. In questo caso, per la soluzione giusta, è necessario affidarsi ai sanitari e alle regole che ci suggeriscono”. Questo il messaggio pubblicato sulla pagina del Comune lo scorso 8 settembre, contestualmente alla notizia relativa alla presenza di 19 persone positive.

Concetto ribadito il giorno dopo: “Esistono due tipi di libertà, una falsa in cui siamo liberi di fare ciò che ci piace ed una vera in cui siamo liberi di fare ciò che dobbiamo. A noi la scelta di quale libertà fare propria e abbracciare se vogliamo salvaguardare la salute e la vita di bambini, giovani, anziani e vecchi”.

Chissà che la strategia del sindaco filosofo non si riveli, alla lunga, costruttiva.