Loredana Bertè è una delle artiste italiana più amate ed apprezzata dal pubblico. Il suo successo va oltre ogni paletto generazionale, i suoi successi conquistano sia grandi che i ragazzi. Questa sera, martedì 9 marzo, è a lei dedicato uno speciale in prima serata su Rai Uno, Non sono una signora, condotto da Alberto Matano.
Loredana Bertè è una donna molto forte e da un gran carattere, certamente la sua infanzia ha contribuito a renderla ciò che oggi è. Quando è morto il padre, Giuseppe Bertè, la grande Loredana ha lasciato delle dichiarazioni shock. La cantante ha affermato “mio padre era un porco, un mostro”. L’uomo ha fortemente condizionato l’infanzia delle sorelle Bertè in quanto una persona violenta ed un padre padrone.
Loredana Bertè ha dichiarato: “Sono cresciuta con la regole del niente. Niente giocattoli, niente bambole, niente di niente. Da piccola non mi voleva nessuno. Il mio migliore amico era un cane, Clito, che abbaiava a chiunque si avvicinasse. Io e Clito eravamo soli contro tutti. La sera ci sdraiavamo insieme nel letto ed aspettavamo il nostro destino. Lui attraversava il corridoio a passi lenti, Nasconditi mi diceva Mimì. Ero solo una bambina, ma chi fosse veramente mio padre e quali abissi nascondesse la nostra apparente normalità, io lo sapevo. Era il mostro che avanza in silenzio”.
Il racconto qui diventa molto più crudo ed è un vero e proprio pugno allo stomaco.
“Lui era l’uomo nero, il cattivo delle favole, il vigliacco che chiedeva la porta per non rischiare che qualcuno lo vedesse. Il bastardo che sentiva un lampo di piacere. Noi e lui. Soli finalmente. Avevo cinque anni, ero terrorizzata. In canottiera, si metteva comodo e si toccava nella nostra stanza.” Ed ancora: “La vita in famiglia era un inferno. Ha pestato mia madre per farla abortire. Un’altra figlia? diceva e la pestava. Una volta l’ha lasciata in una pozza di sangue in bagno.