Le orchidee sono piante originarie delle zone tropicali e sub-tropicali, ovvero, per esempio, dell’Asia e di alcune isole che possiamo trovare sia nell’Oceano Pacifico che nell’Oceano Indiano. Tuttavia, la facilità con cui si riescono ad adattare a una vasta varietà di climi e habitat, le rende una delle piante più amate e diffuse anche in Italia. Tant’è vero alcune varietà sono ormai considerate autoctone! Quando però decidiamo di arricchire il nostro giardino, il nostro terrazzo o la nostra casa con delle favolose piante di orchidea, gli errori da non commettere sono diversi. Se però, per esempio, riceviamo una bellissima pianta di orchidee e non sappiamo come curarla adeguatamente, potremmo notare alcuni segnali, i quali ci indicano che c’è un problema da risolvere. Ma come capire se un’orchidea sta male? Ecco qualche interessante accorgimento per tenere sempre sotto controllo la salute delle vostre piante preferite.
I segnali della tua orchidea da non sottovalutare
Come abbiamo accennato poco prima, le orchidee sono piante che nascono in climi tropicali e sub-tropicali. Si appoggiano ad altre specie, come gli alberi, senza però instaurare un rapporto di dipendenza. Nonostante si possano adattare a diversi climi, in ogni caso hanno bisogno anche loro del giusto equilibrio tra acqua, temperatura e luce. Quando uno di questi elementi viene meno o è sproporzionato rispetto agli altri, la pianta dà segni di sofferenza. E ce lo dimostra in diversi modi, a partire dalle foglie.
Per esempio, se avete deciso di posizionare la vostra orchidea in un punto particolarmente soleggiato, la luce e l’intensità del sole in alcuni casi può risultare eccessiva. Ce ne accorgiamo perché le foglie dell’orchidea appariranno rinsecchite, deboli, quasi bruciate. Possiamo rimediare spostando il vaso in un punto in cui i raggi del sole la toccano in modo leggermente meno diretto.
Allo stesso modo, anche la quantità di acqua deve essere giusta: né troppa, né troppa poca. Un eccesso di acqua durante l’annaffiatura può portare a far marcire le radici. Lo possiamo notare dal modo in cui rispondono le foglie, che spesso cadono. Al contrario, poca acqua può portare la pianta a seccarsi e il fusto può virare verso il giallo. In generale, anche se ogni orchidea ha le sue “regole”, possiamo dire che il terriccio dovrebbe essere sempre umido ma mai bagnato. Per questo motivo andrebbe preferito un terriccio che assicuri il corretto drenaggio dell’acqua, magari arricchendolo con degli inserti in argilla che si possono acquistare presso quasi tutti i vivai.
Cosa fare per curare l’orchidea?
Se notate questi cambiamenti in un’orchidea in vaso, innanzitutto procedete a eliminare le parti marcite e procuratevi un altro vaso in cui disporla. Se pensate che il problema sia l’eccesso di acqua, potete limitarvi a utilizzare un vaporizzatore d’acqua sulle radici, in modo da assicurare la nutrizione necessaria e costante, senza che risulti eccessiva.
Assicuratevi inoltre di utilizzare la giusta acqua: quella del rubinetto è generalmente sconsigliata. Andrebbe preferita un’acqua apposita, come per esempio dell’acqua filtrata (anche dalle semplici caraffe filtranti per uso alimentare) o comunque priva di cloro.
Infine, non sottovalutate l’idea che il motivo della malattia della vostra orchidea sia esterno. Queste piante possono essere infatti attaccate da funghi, infezioni e parassiti.