Le Lire hanno accompagnato milioni di italiani per tantissimi anni, fino all’arrivo dell’Euro nel 2002, visto che il nostro paese è stato tra i paesi che per primi ha scelto di aderire all’idea della moneta unica europea.
Le Lire sono così diventate in pochi anni dei “pezzi da museo”, e mentre in larga parte per ovvi motivi pratici queste sono state soggetto ad un cambio con la nuova valuta, in tanti hanno iniziato a collezionare monete e banconote del “vecchio conio”, retaggio di un passato non così lontano ma che improvvisamente agli inizi degli anni 2000 è stato percepito distante.
In tanti hanno iniziato ad avvicinarsi alla numismatica anche da semplici appassionati proprio quando la Lira è diventata “fuori corso”. La Lira infatti possiede un interesse storico e culturale che va al di là della nostalgia, ma che può rappresentare anche qualcosa di concreto, visto che alcune monete particolari possono aver raggiunto un valore decisamente importante.
500 lire bimetalliche
Dal 1982 fino al 2001 la Zecca italiana ha realizzato la versione bimetallica della 500 lire, che per molti rappresenta una delle monete ancora oggi più comuni proprio per le due diverse tipologie di metallo utilizzato, all’epoca una scelta non comune. La 500 lire in questione infatti è immediatamente riconoscibile proprio per la doppia finitura, che all’interno è in bronzo (bronzital) mentre l’esterno è in acciaio (acmonital). E’ stata anche tra le prime monete italiane ad avere riportato il valore in alfabeto Braille.
La 500 lire bimetallica raffigura un profilo femminile che raffigura la Repubblica Italiana, che nel corso degli anni ha subito delle modifiche in termini di dimensione sulla moneta, ed anche la firma dell’autore, Laura Cretara, ha assunto due dimensioni note, una piccola e una grande. Solitamente le 500 lire bimetalliche comuni anche in condizioni Fior di Conio non superano i 3 euro di valore, eccetto quelle coniate nel 2000 e nel 2001, gli ultimi due anni prima dell’avvento dell’Euro, che possono arrivare a valere 10 €, in medesime condizioni FdC.
Tuttavia gli esemplari classificati come Non comuni, realizzati in quantità ridotte come quelle del 1985 e del 1987 che presentano una “Testa media e la già citata Firma piccola”: data la loro rarità queste possono arrivare a velere fino a 25 € cadauna se in condizioni Fior di Conio
Quelle realizzato nel 1991 nella variante “testa piccola”, che possono arrivare a valere 15€, sempre nelle medesime condizioni. La 500 lire più recente può risultare quindi molto interessante, seppur in maniera differente rispetto alla controparte d’argento, di cui abbiamo già discusso.