Uno degli argomenti più discussi negli ultimi tempi è stato quello del basilico. Secondo degli studi effettuati da alcuni ricercatori è venuto alla luce che questo elemento possa essere cancerogeno. Ovviamente questa notizia appena pubblicata ha suscito preoccupazione e scalpore tra le persone. In maniera particolare quello ad avere proprietà favorevoli allo sviluppo del cancro sarebbe il basilico che proviene dalle piante più basse di 10 cm che generalmente si utilizza per preparare il pesto. Anche se noi italiani amiamo il pesto alla genovese per condire la pasta, bisogna prestare attenzione a notizie come questa.
L’elemento principale responsabile di tutto questo trambusto è il metileugenolo, categorizzato come cancerogeno.
Basilico: pericoloso se viene da piante più basse di 10 cm
Lo utilizzate tante volte per preparare cibi e specialità a base naturale, ma il basilico potrebbe essere decisamente un ingrediente dannoso per l’organismo. Per preparare questa salsa vengono utilizzato proprio le piante di basilico, che hanno una misura inferiore di 10 cm rispetto alle dimensioni standard. Si tratta di quelle che contengono il metileugenolo, ovvero una proprietà che potrebbe causare la formazione del cancro. A classificare questo elemento come cancerogeno è stato proprio il National Program of Toxicology nel 2000.
Secondo alcuni studi effettuati sul pesto alla genovese si è dedotto che il basilico che appartiene a questa categoria sarebbe pericoloso, ma non è necessario alzare un polverone inutile, vediamo il perché.
Per evitare di contrarre nel tempo delle patologie poco piacevoli il professore Francesco Sala dell’Università di Milano ha consigliato di usare le piante adulte che superano di gran lunga i 10 cm di altezza così da evitare qualsiasi tipo di rischio.
Il basilico non è considerato un elemento cancerogeno
Nonostante questa notizia che ha fatto il boom dal punto di vista allarmista. Non è stato inserito nella lista principale dell’IARC in cui vengono rappresentati tutti gli alimenti che potrebbero causare tumori e altre malattie cancerogene.
Inoltre gli esperimenti fatti fin’ora riguardano il livello cancerogeno dei topi.
Per di più è fondamentale capire che uno degli aspetti da tenere in considerazione riguarda la quantità di basilico consumato, ovviamente è consigliato non consumarlo in modo quotidiano e frequente, ma in maniera regolare.
Il livello di cancerogenicità eseguita sui topi è avvenuto attraverso la somministrazione di una dose di metileugenolo quotidiana con un valore che supera di gran lunga quello consumato da una persona per più di 150 volte.
Secondo una media questo dato sarebbe paragonabile a un soggetto che mangia pesto anche due volte al giorno. Per questo motivo gli esperti del settore hanno tranquillizzato la popolazione dopi aver scoperto comunque questa sostanza nel basilico nel 1999.
Un altro aspetto che bisogna tenere in considerazione legata sempre a questa scoperta, riguarda che questo ingrediente è presente in maniera accentuata nelle piante giovani; ovvero quelle utili e usate per preparare il delizioso pesto alla genovese e per condire altre specialità.
Quindi per cercare di evitare malattie cancerogene è consigliato di consumare il pesto e la quantità di basilico in maniera limitata.