A Carovigno giornata di stupore per la decisione del GIP del tribunale di Brindisi, che ha deciso di far lasciare il carcere relegandolo ai domiciliari a Cosimo Calò, reo confesso del duplice omicidio del fratello e della cognata commesso lo scorso 28 febbraio.
Carovigno: la decisione del GIP
Il GIP del tribunale di Brindisi, Vilma Gilli, ha accolto l’istanza di attenuazione della misura cautelare presentata dall’avvocato dell’indagato, Carmela Roma. Cosimo Calò di 84 anni si trovava presso la casa circondariale di Brindisi in via Appia dallo scorso 9 marzo, quando rese una piena confessione davanti ai carabinieri del Norm della compagnia di San Vito dei Normanni, in presenza del pm Francesco Carluccio.
Cosimo aveva confessato di essere stato lui stesso ad uccidere il 28 febbraio il fratello Tonino Calò di 70 anni e la cognata Caterina Martucci di 63 anni a colpi di fucili nella villetta in cui abitava la coppia in contrada Canali, nelle campagne di Serranova, frazione di Carovigno.
Nelle dichiarazioni rese davanti agli investigatori, l’indagato aveva inoltre ammesso che la mattina dopo l’omicidio uscì dalla sua abitazione nelle campagne di San Vito dei Normanni per dirigersi verso la borgata di Serranova con l’intenzione di uccidere anche l’altro fratello Carmelo.
Il movente è stato individuato in dissapori per questioni economiche di natura ereditaria e il fratello dell’omicida, cioè Carmelo, aveva dichiarato che Cosimo già in passato aveva minacciato di morte lui, il fratello Tonino e la cognata.
Il doppio omicidio da parte di Cosimo fu all’epoca constatato anche dalle immagini delle telecamere e dagli accertamenti sulla scena del crimine, dove furono trovate delle cartucce che erano dello stesso tipo di quelle poi rinvenute a casa di Cosimo durante una perquisizione effettuata il 6 marzo, quando fu sequestrata l’arma del delitto, acquistata legalmente pochi giorni prima dell’omicidio.
La decisione quindi di trasformare l’arresto in domiciliari ha lasciato stupefatti i residenti della zona e soprattutto il fratello scampato all’agguato, Carmelo.